11 novembre, h 17 – DIVIDE ET IMPERA

Mercoledì 11 novembre
ore 17
 
Proiezione di:
 DIVIDE ET IMPERA
Video sulle nuove politiche di
controllo e repressione sui/lle migranti
a seguire: discussione e condivisione di pratiche ed esperienze
Aula A
Facoltà di Scienze Politiche
Strada Maggiore, 45 

 

 
 

22-23Aprile- TERRA, LIBERTÀ, RESISTENZE. Due giorni di discussione sulle lotte contandine, @aulaC


Ci siamo abituati a pensare all’esistenza ed alla produzione attraverso
l’immaginario della società industriale e post-industriale che ci
circonda. Le nostre il vite, il nostro rapporto con il pianeta sono
segnate da una serie continua di mediazioni tecnologiche e produttive, che
spesso ci fa dimenticare che milioni di donne e uomini vivono e
sopravvivono lavorando la terra.
Il capitalismo, il sistema in cui viviamo, ha bisogno di espandere
continuamente la sua base materiale, d’includere sempre più pezzi di terra
e di vita stessa nel circuito dello scambio e dello sfruttamento.
Comunità che spesso si trovano a vivere le stesse forme di sfruttamento
feudale che noi associamo ad un passato recente. Forme di dominio e
sfruttamento che sopravvivono e interagiscono con le nuove dinamiche del
capitalismo globalizzato.

A queste nuove forme di oppressione postmoderna le comunità che le
subiscono rispondono, creando forme di resistenza che, superando quello
che siamo abituati a pensare come ‘vecchio’ e ‘nuovo’, sono un urlo per
dignità e autodeterminazione per tutti i dannati della terra del terzo
millennio.

Presentiamo due giorni di informazione sulle lotte di comunità resistenti
in India e Messico, sulle forme di dominio e resistenza e su come questo
si riflette sulla nostra realtà quotidiana.

MERCOLEDÌ 22 APRILE
Ore13-
Pranzo sociale, porta quello che vorresti trovare.
Ore15-Presentazione de "I sentieri dei semi: tra dispositivo di potere e
autonomia’, con l’autrice Maddalena: uno studio condotto fra i contadini
del Beej Bachao, un movimento che nell’India himalayana lotta per
difendere i propri semi tradizionali e la propria stessa esistenzaa
dall’imposizione di un enorme progetto di riforma e di dominio chiamato
rivoluzione verde. Nella stessa zona una ONG chiamata Navdanya gestita da
Vandana Shiva, sceglie in modi completamente differenti di fare un
discorso sulle stesse tematiche. Quali le differenze tra queste due forme
di resistenza?

GIOVEDÌ 23 APRILE

Ore15- Presentazione del progetto COORDINADORA, rete di realtà italiane
che portano avanti progetti di solidarietà dal basso con le comunità
autonome del Chiapas: "Coordinadora vuole diventare uno strumento per la
condivisione dei metodi di lavoro e delle esperienze caratterizzanti i
diversi partecipanti, sia in Chiapas che nella propria realtà locale.
Coordinadora può essere un esempio di coordinamento pratico delle azioni,
sul nostro territorio e in Chiapas, di soggetti che mantengono una
completa autonomia e libertà d’azione. Coordinadora è aperta a tutti
coloro che condividono la lotta per la libertà, l’affermazione dei
principi base dello zapatismo, l’autogestione e l’indipendenza dalle
strutture di potere"
(www.coordinadora.it)


Scarica il volantino dell’iniziativa!

Solidarietà a Bartleby, a Vag61 ed agli spazi sotto attacco!

Dodici giorni fa veniva occupato il Bartleby. Un’occupazione compiuta da studenti in uno spazio di proprietà dell’università in disuso da anni. Uno spazio dentro il quale portare avanti percorsi di autoformazione, proposta culturale e rivendicazione di diritti dentro l’università. La mattina del 6 aprile quest’esperimento ha subito un grave attacco, lo sgombero con forzato dell’ immobile all’alba da parte di un grosso numero di digos, carabinieri e polizia. Un corteo spontaneo sorto sul posto ha poi cercato di entrare nel rettorato, trovando l’ingresso sbarrato e subendole  cariche della polizia, in seguito alle quali una ragazza è stata portata in ospedale.

Otto punti di sutura in testa il bilancio della mattinata di protesta.

La manifestazione è arrivata ,  infine, nelle stanze del Rettorato. Decine di studenti e studentesse hanno attraversato il rettorato ribadendo la determinazione ad agire spazi liberi da logiche securitarie, di controllo e di produzione, a riaffermare la potenza della propria alternativa culturale e politiche.

Un corteo spontaneo, comunicativo e deciso, si è poi snodato per le strade della città praticando blocchi del traffico, per poi confluire e occupare l’edificio di via Zamboni 33.
Il flusso di studenti ha poi occupato i giardini dorati del rettorato, tenendoli aperti.

 

Lo sgombero arriva negli stessi giorni che il VAG61 di via Paolo Fabbri subisce un attacco diretto, con un fantomatico ‘Progetto Cirenaica’ che chiede la chiusura con la forza di una delle più importanti esperienze recenti di autogestione a Bologna. Uno spazio di comunicazione dal basso, aggregazione intergenerazionale e cultura popolare che da anni lotta per una Bologna più aperta, più libera. Un’esperienza, come quella del Bartleby occupato, scomoda per chi vuole costruire una Bologna di razzismo, cemento e paura. Soggetti che dietro la maschera della "democrazia" legalitaria sanno rispondere solo con la violenza alla rivendicazione di libertà che si esprime nell’occupazione e nell’autogestione. La loro violenza è la conferma che i loro discorsi sono vuoti, la loro democrazia una farsa che di libertà non ha nulla.

 

Solidarietà al Bartleby occupato, al VAG61 e a tutti gli spazi sotto attacco.

 

Per l’autogestione degli spazi e della vita.

 

aulaC autogestita