Aula C Autogestita

 

VI INVITIAMO TUTTE E TUTTI ALL’ASSEMBLEA DI GESTIONE

LUNEDì 18 APRILE H.17 IN AULA C AUTOGESTITA

clicca sul link per vedere uno dei volantini distribuiti al presidio in difesa dell’Aula C Autogestita, attaccata da media e polizia da mesi e “accusata” di avere rapporti con lo spazio di documentazione anarchico Fuoriluogo.


Ribadiamo la nostra solidarietà con tutte e tutti gli arrestati! Per il potere siamo tutti fuoriluogo!

Aula C Autogestita

[Comunicato] LO STATO UCCIDE

In seguito all’omicidio di Mohammed
http://www.autistici.org/macerie/?p=24163

dei compagni in aula hanno scritto un comunicato, diffuso in giro.
lo trovate in .pdf qui

[B2HN] Recensione Across Tundras e Vic Chesnutt

Back 2 the Hukman NoizZze!

Parte il progetto B2HN nella sua versione bloggosa dopo il successo incredibile della trasmissione sperimentale ospitata negli studi di zic.it.

Ecco a voi le prime due chicche!

Restiamo in contatto per i vostri contributi/segnalazioni:

b2hnoise@autoproduzioni.net

 

Across Tundras – Lonesome wails over
a weeping willow

(Forgotten Empire Records) 2008

 

 

Musica di ghiaccio dalle montagne di
Denver. Per una psichedelia della resa che arriva all’alba sulle
chitarre scheletriche e lontane degli Across Tundras. Il loro suono
viene decomposto e corroso per poi ritrovarsi sorprendentemente
riunito in una catarsi che trova nella combinazione perfetta di
elementi acustici e droni perpetui il massimo di espressività per un
quarto disco che si apre alla maturità e riscopre radici folk celate
da barriere sonore nei precedenti album.

 

Da Ascoltare (ma che cazzo ve ne frega,
ascoltatele tutte….):

-Lowlands Low & Thunderstorm Wake

-Last Breath Over the Venom Falls

-Before the Rooster Crows

 

 

Vic Chesnutt – North Star
Deserter

(Constellation Records 2007)

 

 

Uno delle gemme da riscoprire nel
crepuscolo di questi anni zero.

Il cantautore di Athens questa volta
affiancato da Silver Mt Zion, collettivo canadese dedito al
droning-folk (ex Godspeed ! You Black Emperor), realizza un
capolavoro dell’espressività decedente che solo la sua voce può
descrivere in una sintesi di tendenze sinfoniche e di rudezze
elettriche sussurrate tra chitarre ed esplosioni di organi.

L’album snocciola una dopo l’altra
collaborazioni prestigiose tra cui Nina Simone (a cui è affidata la
composizione di Fodder on Her Wing) Jeff Magnum (ex Neutral Milk
Hotel, anche lui alla composizione in Glossolalia).

Da notare la presenza di Guy Picciotto
(Fugazi).

 


Da Ascoltare…

-Glossolalia

-Everything I Say

-Debriefing

 

Alma Water: il Programma

Scarica e metti sullo zaino il logo dell'Alma Water StudiorumScarica e attacca sul diario il logo dell'Alma Water Studiorum

Programma di contro-esposizione delle tesi di laurea:

Lunedì 7 Aprile 2008 ore 16:


—> Jacopo Sermasi in “Il lavoro recuperato. I movimenti di recupero di fabbriche e imprese in Argentina”

Scarica in formato .pdf: Il lavoro recuperato – Jacopo Sermasi.pdf


Il libro tratto dalla tesi di Jacopo (e scritto insieme al prof. Rizza) sarà disponibile in Aula C dal giorno della presentazione 

Martedì 8 Aprile 2008 ore 15: “C’era una volta il Piano”


—> Dario Gaglione in “Banlieue: la rivolta del novembre 2005"

Scarica in formato .pdf: Banlieue – la rivolta di novembre 2005 – Dario Gaglione.pdf


—> Marco Filoscia in “Politiche e ideologie della casa: disciplinare amministrando un bisogno”

Scarica in formato .pdf: Politiche e ideologie della casa – Marco Filoscia.pdf


—> Ivan Mammana in “La partecipazione nelle politiche urbanistiche: il caso della “Bolognina”

Scarica in formato .pdf: La partecipazione nelle politiche urbanistiche – il caso della Bolognina – Ivan Mammana.pdf

Martedì 15 Aprile 2008 ore 15: “La parola donna”


—> Silvia Torneri in “Tra femminismo e black power: nascita della soggettività femminista nera”

Scarica in formato .pdf: Tra femminismo e black power: nascita della soggettività femminista nera – Silvia Torneri.pdf


—> Anna Romani in “La condizione della donna nella Russia post sovietica”


—> Monica Rossetti in “Il rapporto donne-lavoro: elementi di continuità e di rottura dagli anni settanta ad oggi”

Scarica in formato .pdf: Il rapporto donne-lavoro: elementi di  continuità e di rottura dagli anni settanta ad oggi – Monica Rossetti.pdf

Mercoledi 16 aprile 2008 ore 15: “Carceri e società”


—> Fabini Giulia in “La criminalizzazione della marginalità come nuovo criterio di legittimazione degli stati”

Scarica in formato .pdf: La criminalizzazione della marginalita come nuovo criterio di legittimazione degli Stati – Giulia Fabini.pdf


—> Aligi Strangis in “Deterittorializzazione e controllo della mobilità entro i confini europei”



—> Silvia Calliari in “L’aria divenne stretta. Corpo e malattia in carcere”

Scarica in formatao .pdf: L aria divenne stretta – malattia in carcere – Silvia Calliari.pdf 

 

  I documenti sono stati creati e modificati usando OpenOffice 2.4

Tutte le tesi presentate sono disponibili in consultazione e copia in formato cartaceo in Aula C, Strada Maggiore 45, Bologna

 

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*** Autorganizza le tue idee! ***

A-R>08: Film della settimana>Old Boy

Riprende l’Anti-Rassegna dopo un mese in cui tra gozzivigli pasqualeschi ed esposizioni di tesi di carne ne stiamo mettendo al fuoco!

Venerdì 11 Aprile, come sempre in Aula C verso le 17, un momento di relax prima della primavera (tanto attesa!) che si annuncia di lotta antifascista!

OLDBOY di Chan-Wook Park (2003)

 

“Ridi, e tutto il mondo riderà con te; piangi, e piangerai da solo”.

Oh Dae-su, businessman di Seul, viene rapito e rinchiuso in una stanza da letto per quindici anni, ignaro di chi sia il suo carceriere e del motivo che lo ha spinto a tanto odio nei suoi confronti. Uscito dalla straziante prigionia subita, forgiato da quindici anni di aggressività repressa, deumanizzazione, isolamento, sete di vendetta e bruciante curiosità, non faticherà a rintracciare il suo aguzzino perché sarà proprio lui a farsi trovare, ribaltando i termini del loro rapporto e divenendo egli stesso da inseguito inseguitore, pedinando Dae-su mentre egli tenta in tutti i modi di scoprire una verità sempre più contorta.

Dopo aver vinto il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2004, Oldboy è balzato alle cronache per alcune memorabili scene di violenza e tortura che hanno scioccato il pubblico di mezzo mondo. Ma la potenza visiva e filmica di Oldboy non è data dal mero contenuto di ciò che viene messo in scena, bensì dalla profondità umana dei personaggi e dalla capacità di metterne a nudo il cuore. E’ un film che parla di vendetta bilanciando magistralmente humor nero, violenza, dramma e blitz emozionali di ogni tipo. E’ a suo modo una riflessione sulla punizione, la colpa, l’espiazione, il senso di giustizia e il destino.


L’accurata interazione tra i personaggi fa emergere l’idea di vendetta come una droga che si impossessa del corpo e obnubila la mente. Il bisogno istintivo di vendicarsi del proprio aggressore crea un circolo vizioso di assuefazione, e Oldboy ritrae questa dipendenza nel modo più cinematograficamente elegante e penetrante possibile.
La delicata bellezza di Oldboy non è infatti in contrapposizione all’estrema crudezza delle immagini, bensì l’emanazione diretta della sua soffocante angoscia. Come un fiore annaffiato col sangue.

 

VENERDI’ PROSSIMO _18 APRILE_  ANTIRASSEGNA PRESENTA:
DELICATESSEN – Regia di Caro/Jeunet, 1991

A-R>08: Film della Settimana: L’Ultima Donna (scheda)

L’ultima donna di Marco Ferreri (1976)

 

Sullo sfondo di un anonimo paesaggio industriale (Créteil, un sobborgo di Parigi), la storia dell’incontro tra Giovanni, ingegnere disoccupato, e Valeria, maestra d’asilo, più che un confronto tra due personalità, si rivela essere un vero e proprio scontro tra due mondi che mettendosi a nudo si scoprono a vicenda.

A più di 30 anni dalla sua uscita, il film di Marco Ferreri (Storie di Ordinaria Follia) non perde minimamente la capacità di mostrare con semplicità ed efficace chiarezza il problematico rapporto uomo-donna nella sua quotidianità.

Un invito a riflettere su un tema che troppo spesso viene banalizzato, ritenuto ormai superato o dato per scontato (soprattutto dagli uomini), ma che invece continua ad essere centrale nella vita di ogni giorno.

 

Venerdì 14 Marzo 2008 ore 17 in Aula C, SciPol – Strada Maggiore 45, Bologna 

Scheda A-R: WAKING LIFE

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WAKING
LIFE – Richard Linklater (2001)



Are
we sleep-walking while awake or   wake-walking while asleep?

(Siamo
sonnambuli mentre viviamo,   oppure vegliambuli mentre   sognamo?)


Un
giovane senza meta vaga in uno   sfuggente mondo onirico popolato  dalle
figure più disparate.

Personaggi
pungenti e variopinti che  ricercano il significato della propria 
esistenza senza trovare le risposte. Waking Life è una doccia
gelata ma  tonificante di idee e spunti di riflessione. Ci ripulisce
dalla noia, dall’indifferenza, dall’inutilità e
dall’anestetizzante tirannia del quotidiano. 


E’
un collage visionario delle più svariate questioni
meta-filosofiche; la natura della memoria collettiva, l’unione tra
uomo e macchina, il senso di Dio e della morte, la positività
insita nel vivere in un mondo imperfetto, il controllo della memoria,
il libero arbitrio in senso teologico e i suoi limiti fisici.


Lontano
anni luce dal moderno cartoon in computer grafica, Waking Life adotta
le tinte mutevoli e iperrealistiche del rotoscope, tecnica di
sovradisegno frame-by-frame su immagini girate dal vivo.


Una
meditazione animata sul sogno e sull’importanza dell’individuo
nel mondo moderno – a volte pretenzioso, a volte dirompente, ma
sempre vivo, vibrante, stimolante e immersivo.

Scheda A-R: DRUGSTORE COWBOY

 


DRUGSTORE COWBOY
Gus Van Sant (1989)

Una fetta di società Americana ai margini, fotografata dalla porta sul retro. Drugstore Cowboy è uno dei principali artefici dell’esplosione del cinema americano indipendente, e uno dei primi tentativi di mettere in scena il tossico anti-eroe e di portare il pubblico a condividerne emotivamente le esperienze. Il tocco di Van Sant è come sempre ambiguo ed equidistante, senza legittimazioni né condanne moralistiche. Una delle opere seminali nel cinema delle dipendenze, che mostra quanto sia labile il confine tra droghe legali e droghe illegali attraverso la storia di un gruppo di tossicodipendenti che segue le meccaniche di una famiglia disfunzionale. E come il tentativo di uscire da quel mondo a volte significhi solo passare da una vita illusoria ad un’altra.

Scheda A-R: KOYAANISQATSI

Come promesso, iniziamo a pubblicare le schede auto-prodotte sui film dell’Anti-Rassegna ("scusate il ritardo", come disse Troisi a Benigni!)

 


KOYAANISQATSI
(1983)          
 
[in lingua Hopi: vita senza equilibrio, vita tumultuosa]
 
Il più grande evento della storia dell’umanità è accaduto di recente, 

e né i mass media né il mondo della cultura se ne sono accorti: la 

connessione con la natura si è spezzata. Ora esistiamo dentro la tecnologia, 

ne siamo parte e lei fa parte di noi. 

Il mondo naturale è un pretesto per sostentare il mondo artificiale in cui viviamo.

Un film-documentario d’avanguardia che delizia i sensi, invita alla riflessione e 

ridefinisce il potenziale del mezzo cinematografico. Koyaanisqatsi è un film senza 

dialoghi, senza personaggi e senza trama. Eppure racconta una storia. 

Che è, in fondo, la storia di tutti noi, esseri umani moderni, con i nostri edifici 

mastodontici, le nostre macchine divorabenzina, le nostre file alla cassa del 

supermarket e la nostra tecnologia che ci circonda e ci accompagna in ogni momento.

Un grido che ci esorta a fuggire dall’autodistruzione, una disperata 

testimonianza di come i più grandi successi dell’umanità siano andati di pari passo 

con nostri peggiori fallimenti.

 
Accompagnato dall’ipnotica colonna sonora di Philip Glass, che detta i ritmi della

narrazione e contorna con passione i collage di immagini girate da Godfrey Reggio,

un film delicatamente politico, e profondamente umano.

Biografia di Godfrey Reggio:

 

Godfrey Reggio è nato il 29 marzo 1940 a New Orleans, Louisiana. Ha diretto dopo Koyaanisqatsi
altri due film, Powaqqatsi (incentrato sulle differenze tra nord e sud del mondo) e  
Naqoyqatsi (che tratta invece il tema della guerra). Ha all’attivo anche un documentario
che si chiama "Anima Mundi", che è incentrato su scene di vita naturale e microanimale, ed è stato
commissionato dalla Bulgari per una campagna ecologista. Reggio ha seguito la preparazione
per diventare monaco per quattordici anni, poi ha abbandonato quella strada per dedicarsi all’attività di regista.
Ha partecipato e partecipa a numerose battaglie progressiste negli USA, ad esempio di recente quella sulle
unioni civili.
Di più nin zo, a presto 🙂

A volte… ripensiamoci! I materiali dei gloriosi seminari autogestiti!!!


Si sa, non si può costringere il pensiero entro tempi determinati, pena una frittata di dimensioni astronomiche (e si vede anche nel nostro quotidiano "mercato flessibile", soprattutto in campo informazionale!).


Con un "leggero" ritardo (cos’è un anno in confronto,ad esempio, alla storia della filosofia?) pubblichiamo i materiali prodotti dal ciclo di Seminari Autogestiti 2007, intitolati "La transizione Post-Fordista(?)" e (auto)organizzati dal Collettivo S.p.a. (Soggettività Precarie Autorganizzate) di Scienze Politiche (la nostra facoltà) nell’ambito del Ciclo Seminari Sull’Innovazione promossi, oltre che dal S.p.a, dal Collettivo C38 (Lettere e Filosofia) e dal Collettivo Casseur (Ingegneria).


Il percorso di autoformazione
, iniziato con delle riunioni tra studenti e alcuni professori che hanno aderito al progetto, si è sviluppato con l’individuazione di una bibliografia minima, integrata di volta in volta con gli spunti personali che sono emersi dalle letture e anche da alcuni "consigli" dei professori stessi.


Così si sono andati a costruire i due incontri pubblici (ovvero la punta dell’iceberg) in cui a partire dalle relazioni ai testi letti fatte dagli studenti, si è cercato di sviluppare un dibattito sui temi con un’attitudine che andasse a ribaltare lo schema da lezione frontale: piuttosto che partire dalla spiegazione del docente di turno, abbiamo preferito la sua "interrogazione".


 Questo ha permesso anche di considerare ogni teoria e "narrazione" proposta non come la chiave risolutiva di un problema (detto in altri termini, la "verità"), ma come un ipotesi da decostruire, indagare, falsificare e mettere alla prova.


Questo perchè siamo convinti che un pensiero realmente critico è quello che riesce a mettere in crisi.

Noi abbiamo iniziativo a mettere in crisi innanzitutto noi stessi.