RASSEGNA COLLETTIVO VIDEOTEPPISTI – PROIEZIONE CORTOMETRAGGI – 15.04.10 H 17 @ AULA C AUTOGESTITA

AULA C AUTOGESTITA PRESENTA
Rassegna Collettivo Videoteppisti     
Visioni Distopiche/Horror Malato/Cinema Indipendente 
 
PROIEZIONE DEI CORTOMETRAGGI

"WOLFHOUND" (vincitore del 1° premio al Nonantola Film Festival 2009)

"SEMELLE" (3° al Festival Location di Piacenza 2009)

e in anteprima "CANIS CANEM EDIT" 


INTRODUCONO E PRESENTANO GLI AUTORI DEI CORTI
--- A PRECEDERE APERITIVO --

Dalle curve all’intera società

 
Da anni gli stadi sono uno dei laboratori per eccellenza della repressione. Le varie leggi speciali che i vari governi hanno sfornato, da un lato hanno inasprito fortemente le pene, permettendo ad esempio ai Questori di punire il solo possessso di un fumogeno, un tamburo o di un megafono con la "diffida" (allontanamento dagli stadi per un periodo variabile da 1 a 5 anni, spesso con obbligo di firma in questura, senza che vi sia stato un regolare processo che accerti la colpevolezza del diffidato), dall’altro hanno creato solo più tensione tra tifoserie e forze dell’ordine, garantendo però spesso a queste ultime impunità giudiziaria. Norme quali l’arresto in flagranza differita o la stessa diffida sono chiaramente anticostituzionali, vengono lasciate alla completa discrezionalità dei Questori e sono usate spesso per colpire quella parte del tifo organizzato che denuncia quello che gli stessi ultras chiamano "calcio moderno". Un calcio che si scopre fatto di doping e partite decise a tavolino, truccate quanto i bilanci di società sportive piene di debiti ma salvate dai decreti e dagli aiuti econominci dello stao (i nostri soldi!). E mentre queste stesse società si arricchiscono con i lauti introiti provenienti dalle pay-tv, i prezzi dei biglietti negli stadi continuano a salire (soprattutto dei settori popolari come le curve) rendendo proibitivo anche andare a vedere una singola partita. In parlamento intanto si discute una proposta di legge, come sempre bipartisan, il cui obiettivo è di privatizzare gli impianti sportivi del demanio e destinare nuove aree pubbliche alla creazione di mega centri commerciali in vista degli europei del 2016. In questo incontro si parlerà di tutto questo, del pericoloso binomio tra business e repressione, e di come tale binomio non esiste solo allo stadio, ma è forse un qualcosa di ancora più pregnante, di consolidato, insomma un qualcosa che viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle. All’incontro potremmo ascoltare la trestimonianza di Paolo, un tifoso del Brescia che, in seguito ad una carica ingiustificata della celere, dopo 9 mesi di coma, non si è più completamente ristabilito. Perchè crediamo che la brutalità poliziesca e gli abusi di potrere non possano essere archiviati, perchè crediamo nella dignità e nella giustizia, quelle vere! 

11 novembre, h 17 – DIVIDE ET IMPERA

Mercoledì 11 novembre
ore 17
 
Proiezione di:
 DIVIDE ET IMPERA
Video sulle nuove politiche di
controllo e repressione sui/lle migranti
a seguire: discussione e condivisione di pratiche ed esperienze
Aula A
Facoltà di Scienze Politiche
Strada Maggiore, 45 

 

 
 

28 ottobre – Presentazione dell’AulaC e proiezione di Bastardi senza gloria

Domani, 28 ottobre, a partire dalle  16.30

Aula C Autogestita
Presentazione delle iniziative

Gruppi di Studio – Seminari Autogestiti – Biblioteca Autogestita – Controesposizione Tesi
Aula studio – Cineforum – Info Antifa – Pranzo sociale

A seguire:

"Bastardi senza gloria"
di Quentin Tarantino

[B2HN] 2° Puntata / Devocka, Ruined Machines, Micah P Hinson

Eccola!!!

Dopo esserci squagliati al sole e ricomposti come Terminator, un’altro parto della B2HN_Crew.

In studio con Jack_anapes & Redcat, proposte musicali"a misura d’uomo":

– Devocka | |

– Ruined Machines | [Jamendo] | [Album 1] | [Album 2] (in Creative Commons)

– Micah P Hinson |

Ascolta:

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

e Scarica la puntata!

Proiezione di “Come un Uomo sulla Terra”

"Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell’incendio stesso"

La deriva razzista del Governo Italiano che in questi giorni avvia disumani respingimenti in Libia e approva a colpi di fiducia il ddl sicurezza, non può lasciarci indifferenti.

Cosa fa realmente la polizia libica?

Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane?

E perchè tutti fingono di non saperlo?

AulaC in collaborazione con Progetto Asilo presenta:

 

"Come un uomo sulla terra"


di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Ymer

Giovedì 21 Maggio 09

Ore 16 @ AulaC

Strada Maggiore 45

 

Un film sulle brutalità con cui la Libia controlla i flussi migratori su richiesta e grazie ai finanziamenti e alla connivenza di Italia ed Europa.


Scarica il volantino

 

Per maggiori informazioni sul documentario visita anche: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com

 

Mercoledì 13/05 h15 @AulaC – Autotutela Legale. Come non farsi fregare?

Per quali reati si può essere denunciat* in manifestazioni di piazza?
Quali sono i nostri diritti in caso di fermo di polizia?
Come funzionano le perquisizioni personali e domiciliari?
Partecipando alle lotte sociali ci si può imbattere nell’apparato repressivo dello stato:

Come non farsi fregare?

Ne parliamo con G. Andrea Ronchi (avvocato)
Con la partecipazione dell’Associazione di Mutuo Soccorso per il Diritto di Espressione
[Durante l’incontro sarrà distribuito il manuale di autodifesa legale "Un bel tacer non fu mai scritto",
sia in cartaceo che in digitale (porta la chiavetta usb). Nel frattempo puoi scaricarlo da qui]

MERCOLEDì 13/05, ORE 15
aulaC autogestita
Facoltà di Scienze Politiche
Strada Maggiore45
aulac.noblogs.org

Scarica il volantino dell’iniziativa!.

 

Proiezione de La Resistenza Nascosta

 

MERCOLEDI’ 29 APRILE 
ORE 16.30
 
AULA C AUTOGESTITA @ SCIPOL 
STRADA MAGGIORE 45
 
PROIEZIONE E PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO
"LA RESISTENZA NASCOSTA – Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"
 
 Saranno presenti gli autori
 
 
La resistenza nascosta

"Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"

Di Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani, Monika Piekarz.

Il documentario descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze delle quali è debitrice. L’idea iniziale sottesa al progetto è stata quella di presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale vivacissima. La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e legati a doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un significato politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno dei pochi elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e rappresenta un caso significativo di resistenza culturale. Per la realizzazione del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo, Mostar e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio, Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al giornalista Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di una band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di un’interessante trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale, ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è soggetta la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni giorno gli artisti.. Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale: così si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni ‘80, considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica; cosa è il turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico post-jugoslavo negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto “spirito di Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.
Oltre alle interviste di cui sopra sono state utilizzate riprese effettuate durante concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti. Il documentario, della durata di 1 ora e 20 minuti, è girato in inglese e bosniaco, e sottotitolato in italiano. È stato realizzato con il contributo parziale dell’Agenzia europea per il Servizio volontario europeo e della Municipalità di Vogošća (Sarajevo).
I testi delle interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di Sarajevo” pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su Peacereporter

22-23Aprile- TERRA, LIBERTÀ, RESISTENZE. Due giorni di discussione sulle lotte contandine, @aulaC


Ci siamo abituati a pensare all’esistenza ed alla produzione attraverso
l’immaginario della società industriale e post-industriale che ci
circonda. Le nostre il vite, il nostro rapporto con il pianeta sono
segnate da una serie continua di mediazioni tecnologiche e produttive, che
spesso ci fa dimenticare che milioni di donne e uomini vivono e
sopravvivono lavorando la terra.
Il capitalismo, il sistema in cui viviamo, ha bisogno di espandere
continuamente la sua base materiale, d’includere sempre più pezzi di terra
e di vita stessa nel circuito dello scambio e dello sfruttamento.
Comunità che spesso si trovano a vivere le stesse forme di sfruttamento
feudale che noi associamo ad un passato recente. Forme di dominio e
sfruttamento che sopravvivono e interagiscono con le nuove dinamiche del
capitalismo globalizzato.

A queste nuove forme di oppressione postmoderna le comunità che le
subiscono rispondono, creando forme di resistenza che, superando quello
che siamo abituati a pensare come ‘vecchio’ e ‘nuovo’, sono un urlo per
dignità e autodeterminazione per tutti i dannati della terra del terzo
millennio.

Presentiamo due giorni di informazione sulle lotte di comunità resistenti
in India e Messico, sulle forme di dominio e resistenza e su come questo
si riflette sulla nostra realtà quotidiana.

MERCOLEDÌ 22 APRILE
Ore13-
Pranzo sociale, porta quello che vorresti trovare.
Ore15-Presentazione de "I sentieri dei semi: tra dispositivo di potere e
autonomia’, con l’autrice Maddalena: uno studio condotto fra i contadini
del Beej Bachao, un movimento che nell’India himalayana lotta per
difendere i propri semi tradizionali e la propria stessa esistenzaa
dall’imposizione di un enorme progetto di riforma e di dominio chiamato
rivoluzione verde. Nella stessa zona una ONG chiamata Navdanya gestita da
Vandana Shiva, sceglie in modi completamente differenti di fare un
discorso sulle stesse tematiche. Quali le differenze tra queste due forme
di resistenza?

GIOVEDÌ 23 APRILE

Ore15- Presentazione del progetto COORDINADORA, rete di realtà italiane
che portano avanti progetti di solidarietà dal basso con le comunità
autonome del Chiapas: "Coordinadora vuole diventare uno strumento per la
condivisione dei metodi di lavoro e delle esperienze caratterizzanti i
diversi partecipanti, sia in Chiapas che nella propria realtà locale.
Coordinadora può essere un esempio di coordinamento pratico delle azioni,
sul nostro territorio e in Chiapas, di soggetti che mantengono una
completa autonomia e libertà d’azione. Coordinadora è aperta a tutti
coloro che condividono la lotta per la libertà, l’affermazione dei
principi base dello zapatismo, l’autogestione e l’indipendenza dalle
strutture di potere"
(www.coordinadora.it)


Scarica il volantino dell’iniziativa!

E’ nato un movimento…

A Scienze Politiche è nato un movimento giovane, nuovo e autorganizzato…e stavolta…vuole vincere!!

 

da SciPolMOVE!