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12 dicembre 1969 / 2009 > Corteo

bologna, 12 dicembre 2009
ore 14,00 Porta Lame

CORTEO

12 dicembre 1969 – 12 dicembre 2009


a 40 anni dalla strage di PIAZZA FONTANA e e dall’omicidio del compagno PINELLI nei locali della questura di Bologna,

NON VOGLIAMO SOLO RICORDARE!
OGGI LO STATO CONTINUA AD USARE LA VIOLENZA PER CONTROLLARE OGNI FORMA I CONFLITTO SOCIALE E DI RESISTENZA

CONTRO GLI OMICIDI E LE VIOLENZE DI STATO NELLE PIAZZE, NELLE CARCERI, NELLE QUESTURE, NEI CIE

CONTRO FASCISTI, SQUADRISTI, RAZZISTI, SESSISTI E AGUZZINI IN DIVISA

CONTRO LE PROVOCAZIONI GIUDIZIARIE, LE RONDE, I PACCHETTI SICUREZZA

QUESTI ATTACCHI DEVONO ESSERE CONTRASTATI SUBITO E CON DECISIONE PER TENERE APERTA UNA CONCRETA PROSPETTIVA DI TRASFORMAZIONE

le antifasciste e gli antifascisti di bologna

qui, la locandina

11 novembre, h 17 – DIVIDE ET IMPERA

Mercoledì 11 novembre
ore 17
 
Proiezione di:
 DIVIDE ET IMPERA
Video sulle nuove politiche di
controllo e repressione sui/lle migranti
a seguire: discussione e condivisione di pratiche ed esperienze
Aula A
Facoltà di Scienze Politiche
Strada Maggiore, 45 

 

 
 

28 ottobre – Presentazione dell’AulaC e proiezione di Bastardi senza gloria

Domani, 28 ottobre, a partire dalle  16.30

Aula C Autogestita
Presentazione delle iniziative

Gruppi di Studio – Seminari Autogestiti – Biblioteca Autogestita – Controesposizione Tesi
Aula studio – Cineforum – Info Antifa – Pranzo sociale

A seguire:

"Bastardi senza gloria"
di Quentin Tarantino

Comunicato di solidarietà a* arrestat* – LIBER* TUTT*!

Le lacrime che dai nostri occhi
vedrete sgorgare
non crediatele mai
segni di disperazione
Promessa sono solamente
Promessa di lotta
Alekos Panagulis, Promessa, 1972

Ieri,
in occasione dell’apertura dei lavori del G8 in Italia, a Roma si è
celebrata la giornata dello stato repressivo. Divers* attivist*
arrivat* da tutta Italia sono stati inseguit*, braccat*, rincors*,
fermati come bestie, tradott* in carcere e privat* della loro libertà.
Un
giorno prima, 21 student* si sono svegliat* al passo militare delle
forze dell’ordine: braccat*, ancora una volta come bestie, sono stat*
brutalmente portat* via dalle loro case, quasi tutt* sono in carcere.
A* compagn* arrestat* va la nostra solidarietà, la nostra vicinanza, la nostra fiducia nelle lotte.
Capi
d’imputazione: l’aver liberamente espresso il proprio pensiero, l’aver
liberamente dissentito, l’essere liberamente sces* in piazza.

Quello di cui sono accusat*, e tramite loro tutt* noi, è di aver autonomamente determinato le modalità della propria protesta.
Oggi
ci tolgono la nostra libertà in nome della loro "vera e unica" parola:
"libertà" è manifestare come lorsignori hanno preventivamente deciso.
Rifiutiamo
questa libertà di manifestare imposta dall’alto, che riconosciamo come
vuota: non è libertà potersi muovere all’interno del recinto nel quale
le loro ordinanze vogliono rinchiuderci.Alla divisione buon*/cattiv*
dei magistrati della sinistra rispondiamo rivendicando la collettività
di quei momenti: ogni arresto colpisce tutt* quell* che levano la
propria voce contro questa democrazia bastarda, lo sfruttamento e la
repressione.

Non ci chiediamo il perchè, sappiamo ormai bene che
poco ci si può aspettare da coloro che parlando di democrazia e libertà
non fanno altro che riverire i tiranni ai quali sono asserviti, siano
essi i loro superiori
di grado, i loro rappresentanti politici, i loro capi di partito.
Di
destra, di sinistra: la violenza gratuita di ieri a Roma e de l’altro
ieri in tutta italia porta il marchio riconoscibile della tirannia e
della repressione bipartisan.

Ci vogliono spaventare, perchè
l’arma della repressione e della tirannia è la paura. Ci vogliono
addomesticat*, perchè non riescono a concepire altra scelta che quella
della loro servitù. Ci vogliono a capo chino e spalle strette, vogliono
sentirci dire ‘Sì, Signore!’, vogliono manette ai nostri polsi.
Desiderano imbrigliarci più di ogni altra cosa, e da questo desiderio
scaturisce la loro violenza.
Ci vogliono serv* perchè odiano la
libertà, perchè non sopportano la passione delle nostre lotte, perchè
di fronte ai movimenti è più evidente la pochezza della loro voglia di
ordine, disciplina, sottomissione.
Questi arresti sono il ritorno in
grande stile della destra nazionale e fascista in questo paese, sono il
definitivo smascheramento di una sinistra autoritaria, che ha fatto
della repressione dei movimenti
autorganizzati e di base la propria
strategia politica. Ma dovrete prenderci tutt*: la portata delle lotte
va oltre i singoli soggetti che vi prendono parte.

Le lacrime
che oggi vedete sgorgare dai nostri occhi sono una promessa di lotta, e
con l’insubordinazione e la lotta risponderemo al bastone ed agli
arresti.
Le vostre carceri non conterranno mai il nostro dissenso.
I fascisti che vi spalleggiano sono gli unici che riuscirete a sottomettere.
Le vostre minacce criminali hanno il solo effetto di aprirci gli occhi sull’illeggittimità tirannica del vostro governo.

Venerdì
saremo in piazza per reclamare la libertà de* manifestant* rastrellat*
ieri a Roma, l’altro ieri a Bologna, Napoli, Torino, Padova e Venezia o
ovunque.

Liber* tutt*!

AulaC autogestita
a n t i f a s c i s t a

[B2HN] 2° Puntata / Devocka, Ruined Machines, Micah P Hinson

Eccola!!!

Dopo esserci squagliati al sole e ricomposti come Terminator, un’altro parto della B2HN_Crew.

In studio con Jack_anapes & Redcat, proposte musicali"a misura d’uomo":

– Devocka | |

– Ruined Machines | [Jamendo] | [Album 1] | [Album 2] (in Creative Commons)

– Micah P Hinson |

Ascolta:

http://noblogs.org/flash/mp3player/mp3player.swf

e Scarica la puntata!

Proiezione di “Come un Uomo sulla Terra”

"Respingere i migranti in Libia è come se i pompieri riportassero dentro ad un incendio le vittime dell’incendio stesso"

La deriva razzista del Governo Italiano che in questi giorni avvia disumani respingimenti in Libia e approva a colpi di fiducia il ddl sicurezza, non può lasciarci indifferenti.

Cosa fa realmente la polizia libica?

Cosa subiscono migliaia di uomini e donne africane?

E perchè tutti fingono di non saperlo?

AulaC in collaborazione con Progetto Asilo presenta:

 

"Come un uomo sulla terra"


di Riccardo Biadene, Andrea Segre, Dagmawi Ymer

Giovedì 21 Maggio 09

Ore 16 @ AulaC

Strada Maggiore 45

 

Un film sulle brutalità con cui la Libia controlla i flussi migratori su richiesta e grazie ai finanziamenti e alla connivenza di Italia ed Europa.


Scarica il volantino

 

Per maggiori informazioni sul documentario visita anche: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com

 

[Anti-Rassegna] proiezione di “Gli Ultimi Saranno Ultimi”

volantino antirassegna

 

VENERDì 22 MAGGIO

ORE 17 in AULAC

Strada Maggiore 45

Mercoledì 13/05 h15 @AulaC – Autotutela Legale. Come non farsi fregare?

Per quali reati si può essere denunciat* in manifestazioni di piazza?
Quali sono i nostri diritti in caso di fermo di polizia?
Come funzionano le perquisizioni personali e domiciliari?
Partecipando alle lotte sociali ci si può imbattere nell’apparato repressivo dello stato:

Come non farsi fregare?

Ne parliamo con G. Andrea Ronchi (avvocato)
Con la partecipazione dell’Associazione di Mutuo Soccorso per il Diritto di Espressione
[Durante l’incontro sarrà distribuito il manuale di autodifesa legale "Un bel tacer non fu mai scritto",
sia in cartaceo che in digitale (porta la chiavetta usb). Nel frattempo puoi scaricarlo da qui]

MERCOLEDì 13/05, ORE 15
aulaC autogestita
Facoltà di Scienze Politiche
Strada Maggiore45
aulac.noblogs.org

Scarica il volantino dell’iniziativa!.

 

[B2HN] Recensione Across Tundras e Vic Chesnutt

Back 2 the Hukman NoizZze!

Parte il progetto B2HN nella sua versione bloggosa dopo il successo incredibile della trasmissione sperimentale ospitata negli studi di zic.it.

Ecco a voi le prime due chicche!

Restiamo in contatto per i vostri contributi/segnalazioni:

b2hnoise@autoproduzioni.net

 

Across Tundras – Lonesome wails over
a weeping willow

(Forgotten Empire Records) 2008

 

 

Musica di ghiaccio dalle montagne di
Denver. Per una psichedelia della resa che arriva all’alba sulle
chitarre scheletriche e lontane degli Across Tundras. Il loro suono
viene decomposto e corroso per poi ritrovarsi sorprendentemente
riunito in una catarsi che trova nella combinazione perfetta di
elementi acustici e droni perpetui il massimo di espressività per un
quarto disco che si apre alla maturità e riscopre radici folk celate
da barriere sonore nei precedenti album.

 

Da Ascoltare (ma che cazzo ve ne frega,
ascoltatele tutte….):

-Lowlands Low & Thunderstorm Wake

-Last Breath Over the Venom Falls

-Before the Rooster Crows

 

 

Vic Chesnutt – North Star
Deserter

(Constellation Records 2007)

 

 

Uno delle gemme da riscoprire nel
crepuscolo di questi anni zero.

Il cantautore di Athens questa volta
affiancato da Silver Mt Zion, collettivo canadese dedito al
droning-folk (ex Godspeed ! You Black Emperor), realizza un
capolavoro dell’espressività decedente che solo la sua voce può
descrivere in una sintesi di tendenze sinfoniche e di rudezze
elettriche sussurrate tra chitarre ed esplosioni di organi.

L’album snocciola una dopo l’altra
collaborazioni prestigiose tra cui Nina Simone (a cui è affidata la
composizione di Fodder on Her Wing) Jeff Magnum (ex Neutral Milk
Hotel, anche lui alla composizione in Glossolalia).

Da notare la presenza di Guy Picciotto
(Fugazi).

 


Da Ascoltare…

-Glossolalia

-Everything I Say

-Debriefing

 

Proiezione de La Resistenza Nascosta

 

MERCOLEDI’ 29 APRILE 
ORE 16.30
 
AULA C AUTOGESTITA @ SCIPOL 
STRADA MAGGIORE 45
 
PROIEZIONE E PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO
"LA RESISTENZA NASCOSTA – Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"
 
 Saranno presenti gli autori
 
 
La resistenza nascosta

"Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"

Di Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani, Monika Piekarz.

Il documentario descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze delle quali è debitrice. L’idea iniziale sottesa al progetto è stata quella di presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale vivacissima. La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e legati a doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un significato politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno dei pochi elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e rappresenta un caso significativo di resistenza culturale. Per la realizzazione del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo, Mostar e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio, Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al giornalista Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di una band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di un’interessante trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale, ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è soggetta la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni giorno gli artisti.. Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale: così si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni ‘80, considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica; cosa è il turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico post-jugoslavo negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto “spirito di Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.
Oltre alle interviste di cui sopra sono state utilizzate riprese effettuate durante concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti. Il documentario, della durata di 1 ora e 20 minuti, è girato in inglese e bosniaco, e sottotitolato in italiano. È stato realizzato con il contributo parziale dell’Agenzia europea per il Servizio volontario europeo e della Municipalità di Vogošća (Sarajevo).
I testi delle interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di Sarajevo” pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su Peacereporter