[B2HN] Recensione Across Tundras e Vic Chesnutt

Back 2 the Hukman NoizZze!

Parte il progetto B2HN nella sua versione bloggosa dopo il successo incredibile della trasmissione sperimentale ospitata negli studi di zic.it.

Ecco a voi le prime due chicche!

Restiamo in contatto per i vostri contributi/segnalazioni:

b2hnoise@autoproduzioni.net

 

Across Tundras – Lonesome wails over
a weeping willow

(Forgotten Empire Records) 2008

 

 

Musica di ghiaccio dalle montagne di
Denver. Per una psichedelia della resa che arriva all’alba sulle
chitarre scheletriche e lontane degli Across Tundras. Il loro suono
viene decomposto e corroso per poi ritrovarsi sorprendentemente
riunito in una catarsi che trova nella combinazione perfetta di
elementi acustici e droni perpetui il massimo di espressività per un
quarto disco che si apre alla maturità e riscopre radici folk celate
da barriere sonore nei precedenti album.

 

Da Ascoltare (ma che cazzo ve ne frega,
ascoltatele tutte….):

-Lowlands Low & Thunderstorm Wake

-Last Breath Over the Venom Falls

-Before the Rooster Crows

 

 

Vic Chesnutt – North Star
Deserter

(Constellation Records 2007)

 

 

Uno delle gemme da riscoprire nel
crepuscolo di questi anni zero.

Il cantautore di Athens questa volta
affiancato da Silver Mt Zion, collettivo canadese dedito al
droning-folk (ex Godspeed ! You Black Emperor), realizza un
capolavoro dell’espressività decedente che solo la sua voce può
descrivere in una sintesi di tendenze sinfoniche e di rudezze
elettriche sussurrate tra chitarre ed esplosioni di organi.

L’album snocciola una dopo l’altra
collaborazioni prestigiose tra cui Nina Simone (a cui è affidata la
composizione di Fodder on Her Wing) Jeff Magnum (ex Neutral Milk
Hotel, anche lui alla composizione in Glossolalia).

Da notare la presenza di Guy Picciotto
(Fugazi).

 


Da Ascoltare…

-Glossolalia

-Everything I Say

-Debriefing

 

Proiezione de La Resistenza Nascosta

 

MERCOLEDI’ 29 APRILE 
ORE 16.30
 
AULA C AUTOGESTITA @ SCIPOL 
STRADA MAGGIORE 45
 
PROIEZIONE E PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTARIO
"LA RESISTENZA NASCOSTA – Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"
 
 Saranno presenti gli autori
 
 
La resistenza nascosta

"Viaggio attraverso la scena musicale di Sarajevo"

Di Francesca Rolandi, Andrea “Paco” Mariani, Monika Piekarz.

Il documentario descrive l’attuale scena musicale sarajevese, presentandone gli artisti principali e descrivendo il background dal quale nasce nonché le influenze delle quali è debitrice. L’idea iniziale sottesa al progetto è stata quella di presentare all’estero la vivace scena musicale locale e di raccontare un aspetto affascinante della Bosnia Erzegovina, un paese del quale purtroppo si parla troppo spesso solo in relazione ai fenomeni bellici. Sarajevo gode di un’importante tradizione in quanto negli anni ‘80 veniva considerata la capitale artistica della Federazione jugoslava e ospitò una scena culturale vivacissima. La scena musicale contemporanea, comprendente molti diversi generi, si descrive in negativo, come volontà di contrapposizione al trash e all’anticultura arrivati nell’area ex-jugoslava negli anni ‘90 e legati a doppio filo all’ascesa delle nuove élite nazionaliste; i protagonisti sono accomunati da un forte impegno sociale e da un orientamento antinazionalista in cui la volontà di presentare un’alternativa culturale assume un significato politico. La musica, insieme ad altre forme d’arte, sembra essere uno dei pochi elementi in grado di oltrepassare le barriere costruite dall’ultima guerra e rappresenta un caso significativo di resistenza culturale. Per la realizzazione del documentario sono state effettuate 12 interviste a band di Sarajevo, Mostar e Zenica (Letu Štuke, Dubioza Kolektiv, Skroz, Laka, Damir Imamović Trio, Velahavle, Basheskia, Zoster, Ofsajd, Kontra dj’s crew), nonché al giornalista Amir Misirlić, esperto di rock jugoslavo e a Darko Ostojić, ex-membro di una band molto nota sin dagli anni 80, gli Zabranjeno Pušenje, e di un’interessante trasmissione satirica, Top Lista Nadrealista. Oltre all’aspetto musicale, ognuna delle 10 storie è stata incentrata su un nodo tematico. Così si è parlato del rapporto tra musica e attivismo, degli stereotipi a cui è soggetta la musica balcanica in Europa occidentale, del rapporto tra tradizione e sperimentazioni sonore, delle difficoltà materiali con cui lottano ogni giorno gli artisti.. Il documentario contiene anche degli excursa su alcuni dei fenomeni che è necessario conoscere per comprendere il presente musicale: così si spiega cosa fu e cosa rappresentò la scena rock jugoslava negli anni ‘80, considerata la seconda in Europa per vivacità dopo quella britannica; cosa è il turbofolk, la musica trash che ha invaso il mercato discografico post-jugoslavo negli anni della guerra e che fa da specchio degli antivalori di una cultura aggressiva e machista; i fermenti musicali prodotti dalla città negli anni dell’assedio (il cui eco arrivò anche in Italia); il cosiddetto “spirito di Sarajevo” e il rapporto controverso che lega i suoi abitanti alla città.
Oltre alle interviste di cui sopra sono state utilizzate riprese effettuate durante concerti o party, e materiali audiovisivi forniti dagli artisti. Il documentario, della durata di 1 ora e 20 minuti, è girato in inglese e bosniaco, e sottotitolato in italiano. È stato realizzato con il contributo parziale dell’Agenzia europea per il Servizio volontario europeo e della Municipalità di Vogošća (Sarajevo).
I testi delle interviste sono diventati parte del dossier “La scena musicale di Sarajevo” pubblicato dal portale Osservatorio sui Balcani e dal materiale raccolto è stato tratto l’articolo pubblicato su Peacereporter

Aperitivo Solidale: serata di musica, poesia e solidarietà per l’Abruzzo

aperitivo solidale 29 04 09

 


APERITIVO SOLIDALE

MERCOLEDI 29 APRILE


ORE 19.30 FACOLTA’ DI SCIENZE POLITICHE

STRADA MAGGIORE 45

DAL VIVO: AMOTO MJIO, JAZZ NORRIS, LES TOUCHES LOUCHES

SELEZIONE MUSICALE: CONVERSAZIONE CON MEDARDO

LETTURE: COLL. MEDFISTOLOVESYOU

 

EPICENTRO SOLIDALE

 

Il terremoto che ha colpito l’Abruzzo il 6 Aprile ha ucciso centinaia di persone, distrutto intere comunità, creato migliaia di sfollati.

Contro chi vorrebbe trasformare questa tragedia in profitto o potere, contro il rischio di isolamento e sfruttamento di chi è stato colpito, la solidarietà è la nostra unica arma. L’unica arma e anche la più forte, che riesce a superare le distanze e costruire ponti fra persone e comunità. In questo momento, per le donne e gli uomini d’Abruzzo c’è bisogno della nostra solidarietà, in tutte le forme e modi che può assumere.

Invitiamo tutte e tutti ad informarsi, prendere contatti, organizzarsi con amici e colleghi, moltiplicare le forme e i momenti di solidarietà e sostegno alle comunità abruzzesi.

 

Epicentro Solidale è una rete di attiviste e attivisti che si è messa in movimento nei giorni immediatamente successivi ai terremoti, per raccogliere e ridistribuire dal basso gli aiuti per la popolazione abruzzese.

Il Cordinamento Epicentro Solidale ha come riferimento per le informazioni gli attivisti e le attiviste presenti nel campo di Fossa (AQ) e continuerà a fornire aggiornamenti il più possibile dettagliati sulle necessità materiali della popolazione e sulle modalità di raccolta e distribuzione.

Allo scopo, sono attive due info-line ( Roma: 3473237703 ; Fossa: 3664137433 ) per mettersi in contatto direttamente con Epicentro Solidale, oltre ai contatti presenti sul sito web all’indirizzo www.epicentrosolidale.org.

Invitiamo tutti e tutte al massimo coordinamento possibile di ciascuna iniziativa, così da continuare a portare il nostro contributo in maniera efficace, rapida e – soprattutto – utile.

 

CON DIGNITA’ E SENZA BANDIERE

PER RISPETTARE, INNANZITUTTO, CHI E’ STATO COLPITO.

[B2HN] – Back 2 the Human NoizZze! – puntata sperimentale 25 Aprile 09

Parte il progetto "Back 2 the Human NoizZze!"

In occasione della giornata di Liberazione dal Fascismo, inizia a prendere forma la nostra iniziativa di rilancio musicale.

Oggi, ospitati dagli studi di Zic.Radio, abbiamo registrato questa Prima Puntata Sperimentale, che speriamo abbia un seguito anche grazie ai contributi di chi pensa che la musica debba essere condivisa, che la cultura è fatta di contaminazioni e che mettendo insieme le nostre esperienze ed esistenze non solo è possibile squarciare la coltre buia del proibizionismo e dell’annientamento culturale in atto di questi tempi, ma anche farlo dando spazio alla creativa, alla fantasia e alla BALOTTA!!!

Da qui è possibile ascoltare e scaricare la puntata di oggi (ora in vari formati)!!!

—> In studio con gli "AMoto Mjio", gruppo indipendente della scena bolognese.

—> Presentazione dell’iniziativa di raccolta fondi per le popolazioni dell’Abruzzo:

Aperitivo Solidale@Facoltà di Scienze Politiche – Strada Maggiore 45 – Bologna

Tutti i fondi raccolti saranno investiti direttamente per comprare materiali e beni di prima necessità, appoggiandosi a Epicentro Solidale.

 

Questo non è che l’inizio…

A presto con nuove contaminazioni musicali!!!

 

B2HN Crew

22-23Aprile- TERRA, LIBERTÀ, RESISTENZE. Due giorni di discussione sulle lotte contandine, @aulaC


Ci siamo abituati a pensare all’esistenza ed alla produzione attraverso
l’immaginario della società industriale e post-industriale che ci
circonda. Le nostre il vite, il nostro rapporto con il pianeta sono
segnate da una serie continua di mediazioni tecnologiche e produttive, che
spesso ci fa dimenticare che milioni di donne e uomini vivono e
sopravvivono lavorando la terra.
Il capitalismo, il sistema in cui viviamo, ha bisogno di espandere
continuamente la sua base materiale, d’includere sempre più pezzi di terra
e di vita stessa nel circuito dello scambio e dello sfruttamento.
Comunità che spesso si trovano a vivere le stesse forme di sfruttamento
feudale che noi associamo ad un passato recente. Forme di dominio e
sfruttamento che sopravvivono e interagiscono con le nuove dinamiche del
capitalismo globalizzato.

A queste nuove forme di oppressione postmoderna le comunità che le
subiscono rispondono, creando forme di resistenza che, superando quello
che siamo abituati a pensare come ‘vecchio’ e ‘nuovo’, sono un urlo per
dignità e autodeterminazione per tutti i dannati della terra del terzo
millennio.

Presentiamo due giorni di informazione sulle lotte di comunità resistenti
in India e Messico, sulle forme di dominio e resistenza e su come questo
si riflette sulla nostra realtà quotidiana.

MERCOLEDÌ 22 APRILE
Ore13-
Pranzo sociale, porta quello che vorresti trovare.
Ore15-Presentazione de "I sentieri dei semi: tra dispositivo di potere e
autonomia’, con l’autrice Maddalena: uno studio condotto fra i contadini
del Beej Bachao, un movimento che nell’India himalayana lotta per
difendere i propri semi tradizionali e la propria stessa esistenzaa
dall’imposizione di un enorme progetto di riforma e di dominio chiamato
rivoluzione verde. Nella stessa zona una ONG chiamata Navdanya gestita da
Vandana Shiva, sceglie in modi completamente differenti di fare un
discorso sulle stesse tematiche. Quali le differenze tra queste due forme
di resistenza?

GIOVEDÌ 23 APRILE

Ore15- Presentazione del progetto COORDINADORA, rete di realtà italiane
che portano avanti progetti di solidarietà dal basso con le comunità
autonome del Chiapas: "Coordinadora vuole diventare uno strumento per la
condivisione dei metodi di lavoro e delle esperienze caratterizzanti i
diversi partecipanti, sia in Chiapas che nella propria realtà locale.
Coordinadora può essere un esempio di coordinamento pratico delle azioni,
sul nostro territorio e in Chiapas, di soggetti che mantengono una
completa autonomia e libertà d’azione. Coordinadora è aperta a tutti
coloro che condividono la lotta per la libertà, l’affermazione dei
principi base dello zapatismo, l’autogestione e l’indipendenza dalle
strutture di potere"
(www.coordinadora.it)


Scarica il volantino dell’iniziativa!

Solidarietà a Bartleby, a Vag61 ed agli spazi sotto attacco!

Dodici giorni fa veniva occupato il Bartleby. Un’occupazione compiuta da studenti in uno spazio di proprietà dell’università in disuso da anni. Uno spazio dentro il quale portare avanti percorsi di autoformazione, proposta culturale e rivendicazione di diritti dentro l’università. La mattina del 6 aprile quest’esperimento ha subito un grave attacco, lo sgombero con forzato dell’ immobile all’alba da parte di un grosso numero di digos, carabinieri e polizia. Un corteo spontaneo sorto sul posto ha poi cercato di entrare nel rettorato, trovando l’ingresso sbarrato e subendole  cariche della polizia, in seguito alle quali una ragazza è stata portata in ospedale.

Otto punti di sutura in testa il bilancio della mattinata di protesta.

La manifestazione è arrivata ,  infine, nelle stanze del Rettorato. Decine di studenti e studentesse hanno attraversato il rettorato ribadendo la determinazione ad agire spazi liberi da logiche securitarie, di controllo e di produzione, a riaffermare la potenza della propria alternativa culturale e politiche.

Un corteo spontaneo, comunicativo e deciso, si è poi snodato per le strade della città praticando blocchi del traffico, per poi confluire e occupare l’edificio di via Zamboni 33.
Il flusso di studenti ha poi occupato i giardini dorati del rettorato, tenendoli aperti.

 

Lo sgombero arriva negli stessi giorni che il VAG61 di via Paolo Fabbri subisce un attacco diretto, con un fantomatico ‘Progetto Cirenaica’ che chiede la chiusura con la forza di una delle più importanti esperienze recenti di autogestione a Bologna. Uno spazio di comunicazione dal basso, aggregazione intergenerazionale e cultura popolare che da anni lotta per una Bologna più aperta, più libera. Un’esperienza, come quella del Bartleby occupato, scomoda per chi vuole costruire una Bologna di razzismo, cemento e paura. Soggetti che dietro la maschera della "democrazia" legalitaria sanno rispondere solo con la violenza alla rivendicazione di libertà che si esprime nell’occupazione e nell’autogestione. La loro violenza è la conferma che i loro discorsi sono vuoti, la loro democrazia una farsa che di libertà non ha nulla.

 

Solidarietà al Bartleby occupato, al VAG61 e a tutti gli spazi sotto attacco.

 

Per l’autogestione degli spazi e della vita.

 

aulaC autogestita