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Anti-Rassegna 08: la lista!(Costantemente Reviewed)

Pubblichiamo di seguito la lista completa dei film che passeremo in (A)-Rassegna.

C’è da dire che l’Anti-Rassegna, aimè, è già iniziata da circa un mese.  Quindi le prime quattro proiezioni…ve le siete perse!

Ma non disperate: ci stiamo attivando per la costruzione di una DVD-teca (DVD, DivX, et altri formati…quello che riusciamo a trovare!) con tanto di computer in grado di permetterne la visione (su questo ci stiamo ancora lavorando, anzi: se te intendi passa in aula a darci una mano!) dove stiamo raccogliendo innanzitutto i film dell’Anti-Rassegna.

Le proiezioni sono TUTTI I VENERDI intorno alle 17 (aspettiamo anche i ritardatari, ma non esagerate!).

Ovviamente in Aula C – Strada Maggiore 45 – Facoltà di Scienze Politiche – Bologna

Here tha list:

Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio   wiki   sito   (DATO)

Drugstore Cowboy di Gus Van Sant  (DATO)

La Schivata (L’Esquive) di Abdel Kechiche  wiki(Eng)   (DATO)

Salvador: 26 Anni Contro di Manuel Huerga  wiki(Eng)   wiki(Ita)    sito(Ita)    (DATO)

Waking Life  di Richard Linklater  (DATO)

L’Ultima Donna di Marco Ferreri (Venerdì 14 Marzo ore 17 – Aula C) 

Old Boy di Park Chan-wook (Venerdì 4 Aprile ore 17) sito(ENG)  gallery(1)  gallery(2)

Scheda A-R: WAKING LIFE

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WAKING
LIFE – Richard Linklater (2001)



Are
we sleep-walking while awake or   wake-walking while asleep?

(Siamo
sonnambuli mentre viviamo,   oppure vegliambuli mentre   sognamo?)


Un
giovane senza meta vaga in uno   sfuggente mondo onirico popolato  dalle
figure più disparate.

Personaggi
pungenti e variopinti che  ricercano il significato della propria 
esistenza senza trovare le risposte. Waking Life è una doccia
gelata ma  tonificante di idee e spunti di riflessione. Ci ripulisce
dalla noia, dall’indifferenza, dall’inutilità e
dall’anestetizzante tirannia del quotidiano. 


E’
un collage visionario delle più svariate questioni
meta-filosofiche; la natura della memoria collettiva, l’unione tra
uomo e macchina, il senso di Dio e della morte, la positività
insita nel vivere in un mondo imperfetto, il controllo della memoria,
il libero arbitrio in senso teologico e i suoi limiti fisici.


Lontano
anni luce dal moderno cartoon in computer grafica, Waking Life adotta
le tinte mutevoli e iperrealistiche del rotoscope, tecnica di
sovradisegno frame-by-frame su immagini girate dal vivo.


Una
meditazione animata sul sogno e sull’importanza dell’individuo
nel mondo moderno – a volte pretenzioso, a volte dirompente, ma
sempre vivo, vibrante, stimolante e immersivo.

Scheda A-R: DRUGSTORE COWBOY

 


DRUGSTORE COWBOY
Gus Van Sant (1989)

Una fetta di società Americana ai margini, fotografata dalla porta sul retro. Drugstore Cowboy è uno dei principali artefici dell’esplosione del cinema americano indipendente, e uno dei primi tentativi di mettere in scena il tossico anti-eroe e di portare il pubblico a condividerne emotivamente le esperienze. Il tocco di Van Sant è come sempre ambiguo ed equidistante, senza legittimazioni né condanne moralistiche. Una delle opere seminali nel cinema delle dipendenze, che mostra quanto sia labile il confine tra droghe legali e droghe illegali attraverso la storia di un gruppo di tossicodipendenti che segue le meccaniche di una famiglia disfunzionale. E come il tentativo di uscire da quel mondo a volte significhi solo passare da una vita illusoria ad un’altra.

Scheda A-R: KOYAANISQATSI

Come promesso, iniziamo a pubblicare le schede auto-prodotte sui film dell’Anti-Rassegna ("scusate il ritardo", come disse Troisi a Benigni!)

 


KOYAANISQATSI
(1983)          
 
[in lingua Hopi: vita senza equilibrio, vita tumultuosa]
 
Il più grande evento della storia dell’umanità è accaduto di recente, 

e né i mass media né il mondo della cultura se ne sono accorti: la 

connessione con la natura si è spezzata. Ora esistiamo dentro la tecnologia, 

ne siamo parte e lei fa parte di noi. 

Il mondo naturale è un pretesto per sostentare il mondo artificiale in cui viviamo.

Un film-documentario d’avanguardia che delizia i sensi, invita alla riflessione e 

ridefinisce il potenziale del mezzo cinematografico. Koyaanisqatsi è un film senza 

dialoghi, senza personaggi e senza trama. Eppure racconta una storia. 

Che è, in fondo, la storia di tutti noi, esseri umani moderni, con i nostri edifici 

mastodontici, le nostre macchine divorabenzina, le nostre file alla cassa del 

supermarket e la nostra tecnologia che ci circonda e ci accompagna in ogni momento.

Un grido che ci esorta a fuggire dall’autodistruzione, una disperata 

testimonianza di come i più grandi successi dell’umanità siano andati di pari passo 

con nostri peggiori fallimenti.

 
Accompagnato dall’ipnotica colonna sonora di Philip Glass, che detta i ritmi della

narrazione e contorna con passione i collage di immagini girate da Godfrey Reggio,

un film delicatamente politico, e profondamente umano.

Biografia di Godfrey Reggio:

 

Godfrey Reggio è nato il 29 marzo 1940 a New Orleans, Louisiana. Ha diretto dopo Koyaanisqatsi
altri due film, Powaqqatsi (incentrato sulle differenze tra nord e sud del mondo) e  
Naqoyqatsi (che tratta invece il tema della guerra). Ha all’attivo anche un documentario
che si chiama "Anima Mundi", che è incentrato su scene di vita naturale e microanimale, ed è stato
commissionato dalla Bulgari per una campagna ecologista. Reggio ha seguito la preparazione
per diventare monaco per quattordici anni, poi ha abbandonato quella strada per dedicarsi all’attività di regista.
Ha partecipato e partecipa a numerose battaglie progressiste negli USA, ad esempio di recente quella sulle
unioni civili.
Di più nin zo, a presto 🙂

A-R>08: Film della Settimana: Waking Life

Questa settimana proietteremo "Waking Life" di Richard Linkater.

Primo esperimento di una nuova tecnica cinematografica resa compiuta dalla seconda opera del regista "Scanner Darkly".

La tecnica in questione consiste nell’applicazione del colore direttamente sulle immagini, tramite l’uso digitale di programmi di editing.

Atmosfere tra il fumetto, il disegno digitale e la "normale" ripresa cinematografica fanno da cornice (anche se spesso hanno il pregio/difetto di attirare troppo l’attenzione sulla realizzazione grafica) ad una trama intricata ricca di spunti e richiami filosofici.

Per sperimentatori.

 

P.S.: ci scusiamo per la brevità della presentazione e per la carenza perpetua del materiale promesso…

Sono i tempi dell’autogestione (quando è vissuta quotidianamente come pratica vitale) 

Convergenze Girevoli 2

We are proud to announce…

Siamo onorevoli di annunciare che è in corso una due giorni di arte, performance e live music all’XM24 di Via Fioravanti a cui partecipano anche i regaz di Convergenze Girevoli.

Avendoli praticamente visti nascere (e che parto!), è un po’ come vedere un nostro "figlio" iniziare a camminare…

…vi auguriamo un luuungo viaggio!E portatevi le scarpe di gomma! 

Noi siamo sempre pronti ad accogliervi! 

Progetto *teca

Il Progetto *teca è un mega-contenitore in espansione.

I materiali più vari (dai libri, ai film, dai fumetti, alle riviste…fino ad esaurimento dello spazio!) messi in condivisione da chi ha vissuto, vive e vivrà l’Aula.

Perchè ciò che è mio, lo puoi leggere-vedere-sfogliare-assaggiare anche tu!Anzi, DEVI FARLO!

Se l’idea ti stuzzica, passa a trovarci, "annusa" la situazione e magari porta anche tu qualcosa che vuoi condividere!

 

Il Progetto *teca si compone, per ora, di:

– Biblioteca Autogestita (dal comitato spontaneo sapere/ordine: altrimenti detto chi prende, metta a posto e chi si incula qualcosa, verrà aspettato sotto casa!) con tanto di servizio prestito (ricorda il comitato ti guarda…è ovunque…il comitato…SEI TU!)

– Mini-Archivio di riviste (da Carta ad Infoxoa passando per zine e autoproduzioni locali), articoli, idee [ENDURING EXPANSION]

Centro di Raccolta Tesi di Laurea (collegato al progetto Alma Water: atto III)

– DVD-teca: i film dell’Anti-Rassegna + tutto quello che porterete/porteremo.  [NEW!]

  Si possono vedere sul computer dell’Aula.  [UNDER SBATTIMENT!]  

– Archivio Digitale (collegato al Copyriot Lab)  [UNDER CONSTRUCTION] 

Il tutto nella suggestiva location dell’Aula.

Puoi fumare, sorseggiare caffè (Habemus Caffettieram!), thè (Habemus Fornellus!), socializzare liberamente (con chi vuole socializzare, mi raccomando!) e addirittura studiare (anche mentre fai tutto il resto!).

Anti-Rassegna 2008

Dopo anni di esperienza di cineforum autogestiti, abbiamo quest’anno sentito la necessità di sperimentare qualcosa di nuovo, o di ripartire dall’abc, dal codice sotteso ad ogni pratica di condivisione.

L’Anti-Rassegna è un momento di condivisione, sperimentazione e azione collettiva.

Uscendo per una volta dallo schema classico autore-genere-tematica, l’Anti-Rassegna vuole sperimentare un percorso cinematografico senza una logica, quasi cinefobico: siamo partiti dalla nostra curiosità, dai film che abbiamo visto e avremmo voluto far vedere ad altri, da quelli che non abbiamo visto e che vorremmo vedere o ancora da quelli consigliatici da un amico che erano per noi dei perfetti sconosciuti.

Così abbiamo iniziato appendendo un foglio al muro et…Voilà!La nostra Anti-Rassegna è nata in un batter d’occhio!

L’intento è in primis quello di socializzare un media (il film) che troppo spesso viene individualizzato dai cinema, dalla suddivisione in generi, dalla "fama" dei registi, degli attori, degli sceneggiatori, delle comparse…

Tutte queste suddivisioni non fanno altro che creare varie "nicchie", utili solo al mercato cinematografico, che vuole di fronte a se consumatori, quand’anche dai gusti "raffinati", e non persone animate da un bisogno di cultura. 

In secondo luogo, i film sono mezzi potenti di creazione di immaginario e di riflessione sulla realtà (o meglio sullE realtà) e riappropriandocene miriamo anche a riappropriarci di un immaginario pensato per il singolo "consumatore", farlo collettivo, condividerlo e riutilizzarlo nel nostro mondo di rapporti quotidiani.

E un modo come un altro per invitare ad una riflessione, per condividere un flusso d’immagini, un immaginario, che può diventare una potente leva nella costruzione del nostro quotidiano.

E’ principalmente un modo per riprenderci un pezzetto di cultura, per autogestire una nostra passione comune.

 

I film che stiamo proponendo sono volutamente di autori diversi, di generi diversi, di periodi storici diversi, perchè i nostri interessi non hanno confini stilistici nè storici nè spaziali.

Non siamo un gruppo di cinefili (più di cinofili!), al contrario: siamo persone che hanno delle passioni e collettivamente cerchiamo di soddisfarle e diffonderle. 

 

Questo post si auto-distruggerà… 

Pranzo Sociale

Il Pranzo Sociale dell’Aula: quality cibo, sociality e un po’ di autofinanziamento (ma poco!)!
Porta quello che vorresti mangiare – mangia quello che vorresti cucinare!


————————-TUTTI I GIOVEDI’ VERSO 12/12.30———————-

 

solamente in —>AULA C, Strada Maggiore 45, Facoltà di Scienze Politiche, Bologna! 

A volte… ripensiamoci! I materiali dei gloriosi seminari autogestiti!!!


Si sa, non si può costringere il pensiero entro tempi determinati, pena una frittata di dimensioni astronomiche (e si vede anche nel nostro quotidiano "mercato flessibile", soprattutto in campo informazionale!).


Con un "leggero" ritardo (cos’è un anno in confronto,ad esempio, alla storia della filosofia?) pubblichiamo i materiali prodotti dal ciclo di Seminari Autogestiti 2007, intitolati "La transizione Post-Fordista(?)" e (auto)organizzati dal Collettivo S.p.a. (Soggettività Precarie Autorganizzate) di Scienze Politiche (la nostra facoltà) nell’ambito del Ciclo Seminari Sull’Innovazione promossi, oltre che dal S.p.a, dal Collettivo C38 (Lettere e Filosofia) e dal Collettivo Casseur (Ingegneria).


Il percorso di autoformazione
, iniziato con delle riunioni tra studenti e alcuni professori che hanno aderito al progetto, si è sviluppato con l’individuazione di una bibliografia minima, integrata di volta in volta con gli spunti personali che sono emersi dalle letture e anche da alcuni "consigli" dei professori stessi.


Così si sono andati a costruire i due incontri pubblici (ovvero la punta dell’iceberg) in cui a partire dalle relazioni ai testi letti fatte dagli studenti, si è cercato di sviluppare un dibattito sui temi con un’attitudine che andasse a ribaltare lo schema da lezione frontale: piuttosto che partire dalla spiegazione del docente di turno, abbiamo preferito la sua "interrogazione".


 Questo ha permesso anche di considerare ogni teoria e "narrazione" proposta non come la chiave risolutiva di un problema (detto in altri termini, la "verità"), ma come un ipotesi da decostruire, indagare, falsificare e mettere alla prova.


Questo perchè siamo convinti che un pensiero realmente critico è quello che riesce a mettere in crisi.

Noi abbiamo iniziativo a mettere in crisi innanzitutto noi stessi.